Se dovessi dare una definizione alla parola DELUSIONE direi questo:
La delusione è un sentimento che l’uomo sente nascere dentro di sé nel momento in cui qualcosa o qualcuno sono in uno stato, o compiono azioni che il soggetto non si apettava o non ritiene giuste e/o opportune.
Nel mio caso la delusione non è data solo dalle azioni di un uomo; la delusione è un UOMO. Un uomo che ho considerato come un padre, un uomo che, lo devo riconoscere, è stato vicino a me e mia madre in momenti anche molto difficili; un uomo che, alla fine e con mia grande gioia, è diventato il marito di mia madre.
E forse proprio quel momento è stato il classico “inizio della fine”…
La fine è la mancanza di mia mamma che non c’è più, i titoli di coda sono il rapporto con quello che avevo considerato come un secondo padre: più visto nè sentito se non per questioni di “eredità” (parola che reputo sempre più squallida).
Lo credevo ingenuo ed egoista fino a ieri sera, chiuso nel suo dolore che, a suo avviso, era più forte del mio di figlio, di quello di mia nonna come madre, e di quello di tutti gli altri; non ha mai risposto ad un mio “come stai?” con un “…e te invece, come stai?”.
La telefonata di ieri sera, dove mi sono sentito dire cattiverie più che gratuite (non che io, a quel punto, abbia evitato di sputargli addosso tutto il mio rancore) mi ha fatto finalmente aprire gli occhi: adesso probabilmente non sono nemmeno più deluso, ma profondamente incazzato con quello che non era un ingenuo ed egoista, ma un subdolo e vile materialista.
Ma non è tutta merda: un sacco di persone mi vogliono e mi vorranno ancora tanto bene: mia moglie è fantastica, lei è rimasta con me SEMPRE (e sempre vuol dire proprio sempre!). Poi ci sono i miei suoceri, gli amici…tutti mi sono stati tanto vicino. Mio Padre, quello VERO, non solo con la V maiuscola, è stato grandioso…ha sofferto in silenzio e poi ha tirato fuori una forza incredibile, che mi ha trasmesso tutta. Sia io che Bea non abbiamo mai creduto, e non crediamo, che certi rapporti ci debbano essere e si debbano tener vivi per forza a causa di legami di sangue; qua c’è un vero Padre e c’è anche un legame di sangue…meglio di così? Grande Fabry…
Scusate per questo mio sfogo, so che ammorberò clamorosamente chi arriverà in fondo a questo post, ma per me, vista l’incazzatura che ho addosso, è stato molto terapeutico…voi, in fondo, siete liberi di non leggere!
Marco
Che dire, in questi casi si tende spesso a cadere nel banale cercando di essere di conforto.
Sarò banale.
Quasi tutto quello che ci succede nella vita non è mai totalmente negativo o totalmente positivo, nel tuo caso la cattiveria ricevuta ieri per telefono ti ha fatto apprezzare ancora di più quello che hai, e quello che hai lo devi a quello che sei.
OK sono stato banale, scusate.
Kamin sei un grande…ti vogliamo tanto bene!
Ciao Marco non hai ammorbato nessuno, sicuramente non me.
Forse soltanto chi ha veramente vissuto la tragedia che ti è capitata, può capire realmente il tuo dolore.
Ma io devo dire che ti ammiro, perchè hai trovato la forza di reagire, di abbracciare quel dolore e di non fartene scudo.
Le persone spesse volte deludono e stupiscono, e capisco quanto tu ci sia rimasto male per quell’uomo che nel tuo immaginario era diventato tuo padre.
Non preoccuparti, tutto passa, gioisci dell’amore che ti viene donato e conoscendoti almeno un pò, so per certo che la vita ti darà tanto.
Un bacio. 🙂
So che mi capisci, comunque non riesco a provare rancore profondo per quest’uomo nonostante tutto….sono fatto così!:)
grazie mille.
un bacio.